MESSAGGI DEL MATTINO
27 luglio 2025
VANGELO
Dal Vangelo secondo Luca – Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare». E disse loro: «Quando pregate dite: “Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione”». Poi disse: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
RIFLESSIONE
Ci si alza sempre di fretta e spesso col piede sbagliato. Poi tutta la giornata resta storta.
Le vacanze fanno il dono di poter vivere questo momento con calma, raddrizzando umore, forze e sentimenti. Abbiamo bisogno di riprendere in mano noi stessi.
Confida il poeta e pittore inglese William Blake: “Ho cercato la mia anima e non l’ho trovata. Ho cercato Dio e non l’ho trovato. Ho cercato un fratello e li ho trovati tutti e tre”.
Alzarsi piano è un modo per ritrovare se stessi, Dio, gli altri.
Oggi la Chiesa festeggia i nonni, ricordando (26 luglio) quelli di Gesù, Anna e Gioacchino, genitori di Maria.
Mia nonna mi ha insegnato che la prima cosa da fare, appena svegli è dire un “padre nostro”. Una iniezione non solo di energia, ma anche di senso.
Se Dio è mio padre, devo prendere coscienza di due cose.
La prima: se Dio è mio padre io sono il “figlio del padrone”.
Non sono al mondo come turista di passaggio, ma come amministratore delegato, diremmo oggi. Questo mette in questione tanti modi di porsi e di relazionarsi, perché allora ho diretta e personale responsabilità di gestione, di sviluppo, di tutela, di riparazione degli altri e del mondo.
La seconda: se Dio è mio padre, ognuno è mio fratello.
I fratelli non li scegli tu, ma tu scegli come essere fratello: ciascuno decide come vivere il legame nel bene o nel male.
Ogni mattina la realtà attorno a noi ce lo ricorda.
Il soffitto ci dice: Guarda in alto e non accartocciarti!
* Padre nostro che sei nei cieli
La sveglia ci dice: Ringrazia per la vita, per ciò che sei e hai!
* Sia santificato il tuo nome
La finestra ti dice: Apri la mente, il cuore, lo sguardo, le mani!
* Venga il tuo regno
Lo specchio ti dice: Rispetta il tuo valore!
* Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra
Il dentifricio ti dice: Sei fatto per gustare e non per sputare!
* Dacci oggi il nostro pane quotidiano
Il vestito ti dice: Indossa qualità e fragilità, vanno insieme!
* Rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo
La scarpa ti dice: Attento a dove metti i piedi!
* E non abbandonarci alla tentazione
La porta ti dice: Scegli di fare bene e di fare il bene!
* Ma liberaci dal male.
Sembra facile dire un “padre nostro”, ma chiede coraggio.
Chiedete e vi sarà dato. A chi bussa, sarà aperto. Chi cerca, trova. Infatti, se si cerca l’anima non la si trova, se si cerca Dio non lo si trova, ma se si cerca la qualità di una relazione, si ritrovano tutti e tre: l’anima, Dio e gli altri. Basta iniziare ogni mattina col piede giusto e con calma.
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CELEBRAZIONE DELLA MESSA
Sabato – ore 18
Domenica – ore 18 (*NO ore 10)