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Inside out

INSIDE OUT
12 ottobre 2025 – 28ma domenica del Tempo Ordinario C

 

VANGELO

Dal Vangelo secondo Luca – Gesù era in cammino verso Gerusalemme. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro 10 lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». Mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era uno straniero. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati 10? E gli altri 9 dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». Gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

RIFLESSIONE

La memoria è labile nel ricordare i benefici ricevuti, ma tenace nel ricordare i torti (Seneca, antico poeta latino).

Infatti, “se incontriamo qualcuno che deve gratitudine a noi, subito ricordiamo il motivo. Se invece c’è qualcuno a cui noi dobbiamo dire grazie, non ricordiamo nulla” (J. W. Goethe).

Anche con Dio. Confrontiamo quanto si prega nel bisogno e quanto lo si ringrazia se esauditi o preservati o aiutati.

La tristezza per ciò che manca e la scontentezza giudicante secondo me hanno come causa scatenante l’ingratitudine.

In una scena del film “Inside Out 2” (Disney 2024) Tristezza chiede timidamente a Gioia se può scendere con lei nello “Stagno dei Ricordi”. Gioia le prende la mano e le dice: “Certo! Ricorda, Tristezza, ovunque vada io, verrai anche tu”.

Nel film le 5 emozioni protagoniste della prima uscita (2015) – Gioia, Tristezza, Paura, Disgusto, Rabbia – scoprono una nuova sezione della mente, chiamata “Sistema di credenze” dove si costruisce “il Senso di Sé” della ragazzina Riley. Alla console di controllo ci sono 5 nuove emozioni: Ansia, Invidia, Imbarazzo, Noia, Nostalgia.

Queste 10 sono i nostri 10 lebbrosi “inside out”, dentro e fuori.

I sintomi sono gli stessi: logoramento, isolamento, disagio, incupimento, disillusione sul futuro, rimpianto del passato.

Viviamo di emozioni ammalate. Proviamo la forza del grazie.

Grazie Gioia perché insegni ad assaporare gusti opposti: non c’è solo il dolce, ma ci sono anche l’amaro e il piccante.

Grazie Tristezza perché insegni a elaborare la vulnerabilità, ad analizzare crisi e problemi, aiutando a reagire più forti.

Grazie Paura perché freni la sicurezza supponente e pungoli l’indecisione tiepida, generando cautela e accortezza.

Grazie Disgusto perché spingi ad allontanare il male dannoso e ad avvicinare invece ciò che è sano e utile per il benessere.

Grazie Rabbia perché fai rendere conto quando si esagera ma insieme fai difendere ciò che è giusto.

Grazie Ansia perché sei il sistema d’allarme che costringe a cercare motivazioni, a prepararsi e a pianificare.

Grazie Invidia perché spingi ad accogliersi di quanto di bello già si ha e fai scattare energie per raggiungere obiettivi più alti.

Grazie Imbarazzo perché facendo scattare il rosso vergogna blocchi dal fare il male e insegni l’umiltà facendo il bene.

Grazie Noia perché trasformi il vuoto in opportunità di ricaricare le energie e di riflettere sul senso della realtà.

Grazie Nostalgia perché rivedendo i passi fatti aiuti ad aprire nuovi orizzonti vincendo sensi di inadeguatezza.

La gioia non c’è sempre, c’è tristezza o gli altri 9 o altro.

Ciò che invece resta comunque è la sensibilità dell’anima con cui rendersi conto che tutto è grazia e opportunità.

Nel Vangelo 9 sono guariti, ma uno solo è salvato, perché la gratitudine ha un potere enorme “inside out”, dentro e fuori.

Se fa bene dire grazie al brutto, figuriamoci al bello!

 

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CELEBRAZIONE DELLA MESSA

Sabato – ore 18

Domenica – ore 10 e 18