GODERSI LA VITA
3 agosto 2025
VANGELO
Dal Vangelo secondo Luca – In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
RIFLESSIONE
La vita è fatta d’istinti e d’istanti, il problema è che viviamo distinti e distanti.
Un banale apostrofo cambia tutto.
Un industrialetto milanese, chiusa per ferie la fabbrichetta, arriva al sud per qualche giorno di mare. Una mattina sul molo vede un pescatore pigramente sdraiato. Schifato chiede: “Uè cribbio, perché non sei in mare?”. “Perché ho preso abbastanza pesce per oggi”, gli risponde da sotto il cappello. “Perché non ne prendi dell’altro?”. “E a cosa mi servirebbe?”. “Potresti guadagnare e dotare la barca di attrezzature per spingerti in acque più profonde: più pesce, più soldi. Poi compri un’altra barca, poi 4 e via. Dai retta a me, testina”. Il pescatore si era tirato su e lo guardava pensieroso: “E poi?”. “Potresti allora rilassarti e goderti la vita”, sentenziò tronfio. L’uomo di mare, rimettendosi comodo, mormorò: “E cosa pensi che stia facendo in questo momento? Mi sto godendo la vita!”.
L’imprenditore meneghino era con un amico bergamasco che nel frattempo aveva sistemato un muretto sul molo.
Due concezioni di vita. Ambedue hanno sia ragione che torto.
Ammoniva il saggio Qoelet: “Tutto è vanità, tutto svanisce”.
Albert Einstein lo spiegava così: “Non tutto ciò che può essere contato conta e non tutto ciò che conta può essere contato”.
Le vacanze fanno pensare che la vita è come un viaggio… appunto… è possibile solo se e quando si hanno i soldi! Però la ricchezza non dà la felicità. (Figuriamoci la povertà! mi apostrofò ironicamente un tale).
I soldi sono proprio il motivo della lite tra i due fratelli che tirano in ballo Gesù solo per sistemare i loro conti.
La risposta del Signore – come al solito – non è una soluzione, ma un cambiamento di prospettiva nel guardare se stessi, cercando l’apostrofo che manca nel vivere distinti e distanti.
Il protagonista della parabola vuole “riposarsi e divertirsi” blindato nel suo egoismo e egocentrismo. Ha ragione solo lui. Contano solo le sue aspettative e poi chissenefrega.
Basta poco per cambiare tutto. Anche il riposarsi e il divertirsi.
“Ri-posarsi” può essere posarsi in modo diverso, ri-collocarsi, prendere una posizione nuova, darsi un nuovo punto di vista per rimettere in ordine (ri-posare) le priorità.
“Divertirsi” viene dal latino “de-vertere”: cambiare direzione.
Dal chiedersi “cosa ci guadagno o cosa ci perdo?” al “quanto mi arricchisce? quanto so dire grazie?”.
Dall’io al tu e al noi, dal pretendere all’accogliere.
Dal ritenere cretini quelli che non sono come me, che non pensano come mi aspetto e non fanno come voglio io, al rendersi conto di essere io “deficiente” (cioè “mancante”) perché non mi accorgo di quanto ricevo, nonostante me.
Basta poco, basta un apostrofo, perché da distinti e distanti ci si scopra invece arricchiti da istinti e da istanti meravigliosi. Sono la prova che non tutto ciò che conta può essere contato.
Passare dai conti al valore non ha prezzo e ci si gode la vita.
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CELEBRAZIONE DELLA MESSA
Sabato – ore 18
Domenica – ore 10 e 18