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Farfalle

Buona Pasqua di risurrezione!
Auguri di una primavera di vita!
don Giulio

FARFALLE
20 aprile 2025 – Domenica di Pasqua

 

 

VANGELO

Dal Vangelo secondo Giovanni – Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

RIFLESSIONE

“Quello che per il bruco è la fine del mondo, per tutti si chiama farfalla”. La sapienza millenaria di Lao Tzu ci dà una chiave di lettura del mistero della risurrezione.

“Non v’accorgete voi che noi siam vermi, nati a formar l’angelica farfalla?” chiede Dante nella Divina Commedia.

Alda Merini in una sua poesia scrive: “Mangerete polvere, avrete sempre il filo della ragione che vi taglierà in due, ma dalle profonde ferite usciranno farfalle libere. E se si diventa farfalla, nessuno pensa più a ciò che è stato quando strisciava per terra e non voleva le ali”.

Fa eco Laura Pausini cantando (in “Simili” 2015): “Chi vola impara a sfottere le sue cadute, come a difenderle”.

Per i primi cristiani la farfalla era immagine di speranza scorgendo nella sua trasformazione il mistero della pasqua. Il bruco muore stretto nel bozzolo e chiuso nella crisalide. Stessi verbi per Gesù: avvolto in bende e chiuso nel sepolcro. Anche la nostra realtà è così imprigionata nel buio.

Una forza che dall’interno forma le ali, le disegna, le irrobustisce, dà la volontà di rompere il guscio che blocca.

Come una meravigliosa farfalla il crocifisso Risorto con i colori splendenti della vittoria della primavera, spalanca le sue braccia. Siamo chiamati ad essere come lui.

In questa Quaresima ci hanno parlato gli elementi della chiesa: colonne, archi, immagini, pavimento, penombra, porta. Giunti a Pasqua, ci portano a scoprire che ne manca uno, il più essenziale, quello che unisce tutti gli altri: noi stessi. Non è facile, però, volere le ali, perché comporta il coraggio di un radicale “passaggio” (in ebraico si dice pesah, pasqua).

Tre caratteristiche della farfalla ci aiutano oggi a risorgere, a smettere di essere prigionieri del buio e a rompere il tepore mediocre del guscio.

1. Una farfalla cerca sempre il lato soleggiato della vita, nella coscienza serena che non si vola mai al primo tentativo.

Solo il bruco che striscia non cade mai. Per volare bisogna investire in pazienza e costanza, ma anche considerare venti contrari e possibilità di smarrirsi disorientati, poi però ognuno si merita colore e calore.

2. Una farfalla presta sempre attenta cura alle sue ali.

Non è possibile trasformarsi se non si sceglie di amarsi, se non si attivano le giuste energie nelle piccole attenzioni, se non si è disposti a mollare tutto ciò che ci zavorra, se non si fanno brillare i disegni delle proprie qualità, se non si impara a prendersi alla leggera.

3. Una farfalla insegna che non conta per cosa si corre, ma essenziale è per chi ci si ferma e su cosa ci si posa.

È accorgersi della bellezza di tanti sorrisi, ricevuti e donati (infatti “avere le farfalle nello stomaco” è sinonimo di amore). È scegliere di mettersi in discussione con autoironia su di sé, tolleranza verso gli altri e relativizzazione della realtà. Paura, rabbia, frustrazione, rassegnazione, pregiudizi, sono bende di morte, sono bozzoli che imprigionano.

È la sfida della Pasqua, della primavera, dell’angelica farfalla: vi volete accorgere delle vostre ali forti, luminose, colorate?

 

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CELEBRAZIONE DELLA MESSA

Parrocchia della MADONNA DEL BOSCO

BERGAMO, zona Astino, via Madonna del Bosco 58

Sabato veglia pasquale – ore 21.30

Domenica di risurrezione – ore 10 e 18 

Lunedì dell’angelo – ore 10 e 18