Skip to content

Cristo sì, Chiesa no

CRISTO SÌ, CHIESA NO?

9 novembre 2025 – Festa della dedicazione della basilica del Laterano

LETTURA

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi – Fratelli, voi siete edificio di Dio. Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un saggio architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.

RIFLESSIONE 

Il Cardinale Ercole Consalvi, Segretario di Stato di Pio VII, fu un abile diplomatico nel trattare con Napoleone. Al suo sbottare: “Distruggerò la vostra Chiesa”, il Porporato rispose: “Maestà, sono venti secoli che noi stessi proviamo a farlo, in diverso modo, ma non ci siamo mai riusciti”.

Il 9 novembre si ricorda la Dedicazione (cioè la consacrazione) della Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma. È la Cattedrale di Roma, madre di tutte le Chiese del mondo. San Pietro in Vaticano è la più famosa, la più televisiva, perché ci abita il Papa, ma la più importante è il Laterano.

Fare festa per un edificio è un modo per guardare alle chiese (con la c minuscola, gli edifici) prendendo coscienza che sono state costruite, decorate, impreziosite dai nostri padri con donazioni frutto di sacrifici imbevuti dalla loro fede.

In tanta meraviglia quindi c’è un mattone che è nostro. Un’eredità che diventa responsabilità perché non solo “ho” un pezzo della mia chiesa, ma soprattutto perché “sono” un mattone della Chiesa (con la C maiuscola, la comunità).

La Chiesa (maiuscola e minuscola) è ormai percepita da tantI non come segno che Dio è il mio vicino di casa, non come spazio “dedicato” all’incontro con l’infinito (si usa questo termine per definirne la consacrazione) ma piuttosto come l’abitazione di una vecchia zia zitella acida: tutto è ornato e ordinato, ma puzza di muffa o naftalina.

Facile allora dire: “Cristo sì, Chiesa no!”.

Papa Giovanni XXIII usò l’immagine della fontana:  qualcosa di antico attorno a cui si muove una città moderna. Per molti è un elemento solo di decorativo (a cosa serve più?). Tanti neanche ci badano.

Eppure una fontana in una piazza

per il bambino è il luogo desiderato per giocare con l’acqua;

per l’adolescente è il posto in cui appoggiarsi per inviare sms;

per il giovane è la location per un appuntamento sperato; 

per l’indaffarato ha un sorso di acqua fresca tre le mille corse;

chi si ferma per caso la usa per lavarsi le mani; 

al pensieroso dona lo specchio per guardarsi in faccia; 

all’arrabbiato permette di maltrattarla con un calcio; 

all’indifferente si rende disponibile per appoggiare le cose; 

al povero offre dove cercare qualcuno che gli dia spiccioli.

Una mamma ci trova altre mamme con cui confrontarsi, 

un anziano altri amici con cui vincere la solitudine. 

Per tutti c’è qualcosa sempre su misura perché è lì per ognuno, nonostante cambino le generazioni, le mode, le condizioni.

Così è la Chiesa, perché così è Dio. Ci si può arrivare per motivi diversi, per strade diverse, per sensibilità diverse, con tempi diversi, con modi diversi, con idee diverse.

La fontana ha l’acqua giusta per ciascuno. 

Recitando il Credo noi diciamo: credo “in” un solo Dio, Padre Onnipotente, creatore… e “in” Gesù Cristo suo figlio… credo “nello” Spirito Santo, ma poi si dice: credo “la” Chiesa.

Non si crede “nella” Chiesa, ma si crede che “la” Chiesa sia io, che la Chiesa sia lo strumento per formare la mia interiorità, che sia una scelta di qualità personale e di responsabilità civile.

Allora dico Cristo sì e Chiesa sì, perché dico Sì a me stesso.

 

___________

CELEBRAZIONE DELLA MESSA

Sabato – ore 18

Domenica – ore 10 e 18