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Calore essenziale

IL CALORE ESSENZIALE
22 dicembre 2024 – 4a domenica di Avvento C

VANGELO

Dal Vangelo secondo Luca – In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

RIFLESSIONE

“Sognatore è chi sta con i piedi fortemente appoggiati sulle nuvole”. Questo aforisma di Ennio Flaiano descrive il contrario di come siamo noi: con i piedi impantanati nelle sabbie mobili delle solite grane e con la testa tra le nuvole persi in aggrovigliate elucubrazioni.

Chi sta con i piedi fortemente appoggiati sulle nuvole cerca prospettive diverse e sogna con umile concretezza.

Chi sta con i piedi fortemente appoggiati sulle nuvole è Maria che corre in salita nonostante il pancione.

Quanto invidiamo il suo avere le ali ai piedi invece che palle o catene che bloccano.

Maria vola dalla cugina Elisabetta, ballando sopra le ansie.

Vola mettendo da parte le sue nausee e dare sorrisi premurosi.

Vola cantando per far tacere le stonature dei dubbi.

Vola accompagnata da un Dio che non vede ma sente dentro.

Vola con una fede che è un subbuglio interiore.

Il panettone che simbolicamente ci ha guidato nell’Avvento prima con gli ingredienti basici (farina, zucchero, sale, tuorli d’uovo, burro, acqua), poi con il lievito che fa crescere, quindi con la scelta del gusto, ora ha bisogno del forno caldo. Anche l’invisibile del calore è elemento essenziale. È il plus che permette ad ogni componente di essere al meglio.

Come il panettone tutto in natura ha bisogno di calore per nascere: uomini, animali, piante. Così le idee, le relazioni, i sentimenti, i valori, la fede, l’amore, la speranza. Vale anche affettivamente: è essenziale dare e avere calore! Gesù stesso che nasce al freddo e al gelo ha bisogno di calore.

Viviamo gelidi dentro e “freezati” fuori. Siamo sballati, sballottati, traballanti. È l’opposto del calore del ballo di Maria con Elisabetta o di Gesù con Giovanni nelle pance.

Papa Francesco ha tratteggiato tre qualità del calore di Maria: la capacità di movimento, di canto, di discernimento.

Tre atteggiamenti che possiamo fare nostri.

Dal calore di Maria impariamo la capacità di movimento.

Chiediamoci: so calcolare le mie forze per affrontare le salite oppure mi faccio bloccare dalla rassegnazione sbadigliante?

Dal calore di Maria impariamo la capacità di canto.

Proviamo a dire “ti apprezzo, ti voglio bene, mi piaci, grazie!” invece che brontolare, rinfacciare, sbottare, attaccare, accusare. Si dice che “a Natale si è tutti più buoni”… ma quando mai?! Ci si infiamma subito con attese deluse, pretese inespresse, ferite non cicatrizzate, risentimenti amari, impazienze irose. Poi quanta fatica ad ammettere i torti e a chiedere scusa.

Dal calore di Maria impariamo la capacità di discernimento.

Curare i rapporti col criterio dell’umiltà e della comprensione chiede raffinatezza, delicatezza, garbo, dolcezza, graziosità. È la premura del venirsi incontro, come nel Vangelo.

“Beata te perché ci hai creduto” dice Elisabetta a Maria. Oggi vorremmo che lo dicesse a noi guardando il frutto della nostra interiorità, cioè la vita che abbiamo dentro, il senso di cui siamo gravidi, la scintilla divina che fa danzare, il calore che come utero o forno plasma la nostra realizzazione facendoci stare con i piedi fortemente piantati sulle nuvole.

 

 

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CELEBRAZIONE DELLA MESSA
Sabato – ore 18
Domenica – ore 10 e 18
Diretta streaming – www.madonnadelboscobergamo.it