CACCIA AL TESORO
10 agosto 2025
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VANGELO
Dal Vangelo secondo Luca – Gesù disse: «Non temere. Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà il vostro cuore. Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà svegli; in verità vi dico, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro! Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».
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RIFLESSIONE
Madre Teresa di Calcutta, dopo aver incontrato un tale, commentò: “Mi fa tenerezza: è tanto povero! Ha solo i soldi”.
Suonano strane e esagerate le parole di Gesù. Attenzione: non ci vuole portare alla miseria, ma all’essenzialità.
Siamo vicini alla festa del 15 agosto, il “ferragosto”, espressione dal latino Feriae Augustii, le vacanze di Augusto. Ottaviano Augusto, primo imperatore di Roma, nel 18 a.C. dichiarò che tutto il mese di agosto sarebbe stato festivo. Al centro, il 15, la festa di Diana, dea della fertilità.
Era l’unico giorno in tutti i romani, nobili e poveri, signori e schiavi, potevano stare insieme liberamente. Non solo, ma “fare ferragosto” implicava un dono: i padroni offrivano ai dipendenti denaro o cibo perché potessero festeggiare con la famiglia.
La fertilità non era solo della natura, ma anche dei rapporti creando spazi, tempi, modi per coltivare i legami. Ognuno era chiamato ad essere “riconoscente”, cioè a “riconoscere” il valore dell’altro.
È la logica della parabola di oggi: il padrone che si mette a servire i dipendenti, come Dio si prende cura dell’uomo.
I primi cristiani ritradussero i contenuti della festa pagana alla Dea Diana applicandoli alla figura della Madonna.
Diana scende sulla terra per vincere aridità e sterilità. Maria sale in cielo per far rifiorire la nostra vita.
In tutte le religioni la divinità scende dal cielo ad aiutare. Il Dio del Vangelo, invece, in Maria fa salire l’umanità.
Diana rende fertile la terra, Maria rende fertile il cielo.
Come in ogni Ferragosto che si rispetti si gioca insieme, così il Vangelo ci propone oggi una caccia al tesoro: “dove è il vostro tesoro, là sarà il vostro cuore”.
Quando eravamo piccoli gli elementi della caccia al tesoro erano chiari: una mappa, indizi da decifrare, prove da superare. Non ci spaventavano le difficoltà o le prove da affrontare. Non ci prendeva l’ansia prima per cosa ci aspettava dopo. L’importante era fare passi avanti per trovare il tesoro.
Poi cos’è successo? Crescendo abbiamo perso spensieratezza. A volte ci siamo trovati una mappa modificata a gioco iniziato. Gli indizi sono diventati confusi, con trappole nascoste. Miraggi ammalianti hanno provato a farci cambiare strada. Cartelli giusti ci hanno portato in situazioni sbagliate. Così ci siamo chiusi nello scontato e adeguati alla mediocrità.
A cosa è attaccato il mio cuore? Cosa è il mio tesoro?
Riconoscere questo, prenderne coscienza, rende “riconoscenti” capendo che la ricerca dell’essenziale è una caccia al tesoro per essere “bene-stanti” cioè donne e uomini che stanno bene non nel portafoglio ma nella testa, nel cuore e nell’anima.
Dio si preoccupa del nostro “ben-essere” come “essere-bene” per ritrovare il valore di noi stessi e la preziosità dei legami.
In questi giorni di ferie, cerchiamo il nostro cuore e stupiamoci di chi e di cosa c’è dentro! È una vera caccia al tesoro!