PETTINARSI
16 novembre 2025
VANGELO
Dal Vangelo secondo Luca – In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando accadranno queste cose e quale sarà il segno?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine. Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
RIFLESSIONE
Mi inquieta questo Vangelo con i segni della fine del mondo.
“Si solleverà nazione contro nazione”: come oggi in Palestina e Israele, Russia e Ucraina e in altre 58 nazioni del mondo dove c’è guerra dichiarata.
“Vi saranno terremoti, carestie e pestilenze”: come oggi con fenomeni naturali devastanti o come non pensare al Covid.
“Vi saranno segni grandiosi dal cielo”: come oggi con le 4 eclissi di sole che ha avuto straordinariamente il 2025.
“Vi perseguiteranno”: come oggi con i 7.000 cristiani uccisi dai Jadisti nel 2025 in Nigeria, ma repressioni ci sono in Corea, Somalia, Yemen, Libia e Sudan.
“Sarete traditi da familiari e vi uccideranno”: come oggi con un tragico elenco troppo lungo di femminicidi o omicidii in famiglia o per vendette di amori tossici.
Tutto sembra angosciante, ma Gesù alla fine conclude che però possiamo stare tranquilli per i capelli. Ma come? La vera tragedia per lui è il ciuffo o i boccoli? Forse per questo Dio è considerato inutile, un pettine per calvi.
E se avesse ragione? Se uno allo specchio si vede spettinato, può provare quanto vuole a pettinare il vetro per sistemarsi, ma sarà uno sforzo inutile. Si può reagire inveendo con rabbia, incolpare tutto e tutti, rammaricarsi delusi, ma finché non si mette il pettine nella propria testa nulla cambierà.
Sembra così assurdamente ridicolo, eppure lo facciamo spesso pretendendo che si sistemino gli altri e le situazioni senza magari considerare che siano proiezioni di noi stessi.
Le categorie della fine del mondo che Gesù usa, a ben guardare non parlano solo di quanto c’è intorno a noi, ma anche e sopratutto di quanto c’è dentro di noi.
Guerre. Ci si sente sempre vittime, ma quanto si è carnefici? Bombardiamo con pretese, sopraffazioni, ingiustizie, egoismi.
Terremoti. Non ci rendiamo mai abbastanza conto di causare distruzione, disgregazione, rottura, sofferenze, macerie.
Carestie. Pensando solo a noi stessi non consideriamo la fame degli altri di affetto, comprensione, premura, attenzione.
Pestilenze. Ci viene spontaneo guardare di più al male e poi contagiamo pessimismo, negatività, irascibilità.
Segni. Ci arrivano da parti diverse input o stimoli, ma fatichiamo a metterci in questione o a metterci in gioco.
Persecuzioni. Potrebbero anche chiamarsi capricci, pretese, invidie, ossessioni, maltrattamenti a chi non la pensa come noi.
Tradimenti. Dovremmo considerare tali anche il cedere alla rassegnazione dello scontato che ingrigisce.
Voler cambiare l’esterno senza toccare il proprio interno, voler aggiustare il mondo senza sistemare se stessi è grattare lo specchio con il pettine.
Ha ragione Gesù: per cambiare la realtà tutto comincia e dipende dalla nostra testa, capello per capello.
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CELEBRAZIONE DELLA MESSA
Sabato – ore 18
Domenica – ore 10 e 18